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Questo è il sito correreinvalsugana.info gestito da Giuseppe Prandel che mostra alcuni video di corse e trail running in Valsugana e dintorni;
oltre che video di alimentazione, integrazione, allenamento e benessere, salute.
Le descrizioni degli articoli e video sia del sito che del blog non vogliono essere esaustive e particolareggiate, ...
chi vuole vedere i tracciati fatti o scaricare le tracce gps, vada sul link di Komoot messo infondo al post del blog dell'escursione.

Vi ricordo che correre nella natura, lo fate a vostro rischio e pericolo,
si è esposti a condizioni climatiche che possono variare anche velocemente,
bisogna essere equipaggiati adeguatamente
e bisogna avere una buona condizione fisica
Detto questo. Buona visione!
Ultimo video postato nel blog
circuito del coole di s.Biagio e colle delle Benne
Perchè corro ?
Corro perchè se non lo facessi sarei pigro e triste e spenderei il mio tempo sul divano.
Corro per respirare l'aria fresca. Corro per esplorare.
Corro per sfuggire all'ordinario. Corro ... per assaporare il viaggio lungo la strada.
La vita diventa più vivace, un po più intensa. E a me questo piace.
Dean Karnazes
Qualcosa su di me
Correre nella natura della Valsugana, sui sentieri del Trentino, mi fa sentire libero e senza problemi conoscendo il territorio che mi circonda.  L'alimentazione è un aspetto da tenere in considerazione se si vuole mantenere uno ottimo standard di salute;  la lettura è parte integrante della conoscenza e della consapevolezza sia per correre, per un sano alimentarsi, che per una crescita personale;  Tutte queste mie aree di interesse condite dalla curiosità, mi apportano benessere psico-fisico che mi riempiono la vita motivandomi a rimanere mentalmente positivo difronte ai problemi. Quindi in questo sito web troverete le mie corse di Trail running nel Trentino (e nel mondo :-) ; le mie considerazioni alimentari per rimanere attivo e sportivo; le letture che trovo interessanti e quello che può apportare benessere.

Sin da quando avevo 10 - 12 anni ho avuto l' interesse per l'erboristeria. Avevo comperato alcuni libri, tra cui "Segreti e virtù delle pianti medicinali"; "Rimedi popolari Naturali" di Lelord Kordel, ecc.
Mi piaceva andare per i prati sotto casa e riconoscere alcune piante e raccoglierne le foglie, radici e tenerle in vasetti come se fosse la mia farmacia pronta all'uso.
Nel libro di Kordel (biochimico, nutrizionista ricercatore di origine polacca) non raccontava solo l'uso di varie erbe ma anche migliorare lo stato psico fisico e nutrizionale in uso in diverse popolazioni di tutto il mondo: un libro che mi è rimasto impresso in mente ancora oggi.

Arrivato a ca. 20 anni avevo comperato un libro sul Lagorai e Cima d'Asta di A Gadler dove riportava diversi itinerari da fare in questa zona del Trentino Orientale.
Tra tutti i vari percorsi quello che attirava più la mia curiosità era la "Traversata del Lagorai" e le cartine disegnate a mano dall'autore: la cartina d'insieme che mostrava l'estensione della Catena del Lagorai con partenza da Vetriolo sopra Levico o da Zivignago (paesino sopra Pergine Valsugana) e l'arrivo al passo Rolle e le varie cartine dei tratti di questo percorso.

Negli anni seguenti verso i 27 anni, avevo provato l'attraversata con un amico nel periodo di settembre (penso il miglior periodo per vedere il Lagorai) ma avevamo gli zaini troppo carichi, tra tenda, sacco a pelo, cibarie varie, eravamo troppo lenti e dopo il primo giorno ha iniziato a piovere e le nostre Kway non erano a tenuta pioggia: abbiamo dormito presso il rif. Erdemolo, la malga Cagnon di sopra e il terzo giorno, al passo Manghen siamo scesi a Molina di Fiemme.

Alcuni anni dopo, sono partito da Samone (paesino sopra Strigno in Valsugana) da solo all'avventura per più di 1 settimana, senza una meta precisa, per vedere il Cima d'Asta, e le Dolomiti: sono arrivato fino al Latemar e al rif. Torre di Pisa (dove aveva nevicato) e poi sono tornato indietro passando da Moena, passo s. Pellegrino, passo Valles (peccato che per essere più leggero non avevo portato la macchina fotografica e non avevo la telecamera, per gli smartphone erano ancora molto lontani da venire!

A ca 30 anni, con la ragazza di allora ho fatto una settimana tra "Bocche Alte" del Gruppo Brenta passando da rifugio a rifugio; poi tre giorni tra Carrè Alto e Val di Genova e giravo per le montane con una macchina fotografica di medio formato a fotografare fiori, alberi e montagne. In quel periodo mi sono appassionato come molti alle arrampicate in falesie e in montagna, erano gli anni di Manolo "il mago" pioniere in Italia dell'arrampicata libera; andavo da solo o in compagnia tra il Celva sopra Trento; in val di Sella sopra Borgo Valsugana o verso i Colodri ad Arco, sulle Pale di S.Martino e nel gruppo del Cima d'Asta, ecc.
Una volta, scendendo in corda doppia per una parete nelle Pale di San Martino ... , Gian di Olle, un mio compagno di allora, stava scendendo e io aspettavo il mio turno su una cengia quando sento un sibilo che si fa sempre più vicino; ho avuto il tempo di buttarmi addosso alla parete, e un attimo dopo un sasso bianco di dolomia grande come un pallone si è disintegrato proprio dove ero un'attimo prima e vicino alla corda doppia; del sasso era rimasto solo una mucchietto di sabbia ed odore di zolfro.
Quando aprimmo una via su un torrione del Gruppo di Rava in Cima D'Asta, in coppia sempre con Gian di Olle, alla fine del mio tiro di corda, afferro un appiglio di un monolite alto più di 3 metri e questo mi è venuto addosso; ho fatto solo il tempo di scansarmi per non essere investito ma prima di cadere il monolite ha toccato la mia tibia e me l'ha spaccata come fosse un grissino. Sono caduto sul ghiaione della sommità del torrione mentre il monolite cadendo giù dal torrione, sfracellava tutto quello che trovava sul suo percorso. Per fortuna, su un'altro torrione li vicino c'era una persona che aveva sentito tutto e avendo il cellulare (io all'epoca ancora non l'avevo ancora) chiamò il soccorso alpino; mi ricordo che non è passato molto tempo dell'arrivo dell'elicottero che mi portò al S.Chiara per la frattura della tibia e un taglio nel muscolo. Gian poi ha chiamato quella via "la Via dell'Elicottero". Dopo, quando sono guarito ho praticamente abbandonato l'arrampicata.

L'anno seguente nel 1996 all'età di 32 anni e per i 20 anni successivi ho lasciato le montagne per avventurarmi nello studio ed allenamento di alcune Arti Marziali e Sport da Combattimento diventando anche istruttore e maestro. Nel 2017 dopo + di 20 anni di attività assidua ho lasciato la mia attività ad altri istruttori.

Nella primavera del 2017, mia moglie ha avuto seri problemi di salute: una Tachicardia parossistica sopra ventricolare (che la disturbava da parecchi mesi) risolta poi con un' ablazione al cuore , cioè un intervento al cuore , una "bruciatura" col laser di una piccola parte del cuore che andava in fibrillazione.
Dopo questo intervento, mi sono interessato su internet a scoprire la causa di questa tachicardia, (perché il chirurgo era stato vago, dicendomi che succede anche ai bambini e che dopo un anno sarebbe riaccaduto) e ho trovato che l'alimentazione troppo ricca di carboidrati, porta a tacchicardia.
Ecco un esempio di pasti che facevamo fino alla primavera del 2017:
colazione con biscotti o dolce e caffè latte zuccherato;
io certe volte facevo uno spuntino alle 10 con pane e salumi o dolcetti;
pranzo con pasta o riso, verdure + carne;
spuntino delle 17 ca con biscotti o qualche dolce e caffè latte;
cena con pasta o pizza o zuppa e qualche tipo di carne e verdure.

Nel settembre del 2017, all'età di 53 anni, ho iniziato a correre, facendo i miei primi 10 km a fatica, perché ero in sovrappeso ca 95 kg e non abituato allora a distanze "così lunghe".
Avevo in corso alcune leggere malattie dovute ad una alimentazione sbilanciata verso gli zuccheri, carboidrati raffinati in genere ed a un consumo eccessivo di caffè e vino.
Da allora cerco di controllare l'assunzione di pasta, pane, riso, cereali, patate, dolci ecc. riducendoli al minimo


Una delle mie corse preferite all'inizio del 2017 era di ca 11 km e ca 100 m dsl+ (mappa sotto). La chiamavo "Percorso piano n.1" che all' inizio quando ero ca 95 kg facevo un po correndo e un po camminando, impiegando ca. 1 e 1/2 nel buio (ma con la lampada) della campagna sotto Levico.
Avendo quasi eliminato pane, pasta, riso, patate, zucchero, ecc. e facendo un po di corsa ho perso subito ca 15 kg. arrivando a 79 kg.
corsa di 10,9 km e 110 m dsl+ da Levico, ciclabile Brenta fino al ponte ss, Selva di Levico e giro di Levico
un'altro percorso (mappa sotto) che facevo e faccio tutt'ora è di 10 km e 120 m dsl+ da Levico a Caldonazzo per la ciclabile e ritorno per strada di Monterovere ma poi andando per loc. Maines e ritornando a Levico. Questo lo chiamavo: Percorso 2 piano di 10 km.
aumentando l'adattamento alla distanza, ho iniziato ad allungare i percorsi e quindi ho iniziato a fare questa corsa di 16 km e 180 m dsl+, (mappa sotto) da Levico Terme percorrendo la ciclabile fino alla pineta di Caldonazzo, poi seguendo la strada per Monterovere; poi andando verso loc. Maines e seguendo la ciclabile che segue il fiume Brenta fino al sotto passaggio della strada statale 47 e risalire a Selva di Levico per poi fare il giro di Levico. Percorso Piano di 16 km n 3. In pratica questo percorso è il percorso 1 + 2.
corsa di 16 km e 180 m dsl+, da Levico, pineta di Caldonazzo, Selva di Levico

Per vedere le principali corse e trail running fatte guarda nel BLOG
Giuseppe Prandel
Levico Terme, Valsugana.
Trentino
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